mercoledì 4 febbraio 2009

Educare per crescere


Cari lettori silenti,

il mese di febbraio, come tutti gli altri, inizia con un augurio e un auspicio: educare per la crescita.

Motto positivo, anche per i non più studenti, che ci ricorda di nutrire la mente e incrementare le radici culturali che già abbiamo...non ce lo ricordiamo spesso in patria, ma ebbene si, le abbiamo!

Da questa terra americana, così lontana e così vicina, è più facile accorgersene, e viene fuori una specie di fierezza di essere italiani che, quando si vive nel nostro paese, non emerge, purtroppo. Da qui è più chiaro vedere ciò che siamo e ciò che abbiamo; grazie alla stima che gli americani ci manifestano riusciamo a esserne facilmente contenti. Già, gli altri non insistono solo ed esclusivamente sui nostri limiti, come noi abitualmente facciamo. Anzi. Grottesco, non è vero?

E allora ricambiamo la cortesia dedicando un rigo alla cultura americana con la C ......presto vorrò leggere qualcosa di Saul Bellow, insigne pensatore di Chicago di cui mi si consiglia la lettura in italiano vista la complessità dei suoi scritti..proviamo!
E poi bisogna leggere o rileggere Hemingway, che proprio qui ad Oak Park nacque e crebbe fino all'adolescenza, quando poi se ne andò lasciando una frase non proprio positiva sulla gente del posto: “Big lawns, narrow minds” (grandi prati, davanti alle case, ma menti strette).


{La casa di Hemingway - Oak Park}

Saltando agli opposti, tanto per alleggerire, passiamo alle facili seduzioni americane, in particolare all'idolo delle bambine della nostra generazione e anche delle successive: la perfida e amatissima BARBIE!
Ho letto di questa artista, Margaux Lange (vedi sito) di cui ha parlato The New York Times Magazine questa settimana, in un articolo dal titolo:” Deconstructing Barbie” Ecco l'operazione artistica e commerciale della Lange: creare oggetti a partire dall'antico rituale (che anch'io ho naturalmente condiviso) di fare a pezzi la bambolina troppo bella troppo bionda, troppo perfetta e isopportabilmente irraggiungibile. Perchè concederle di continuare a vivere illesa nella nostra stanza....accanto a noi, povere bambine dagli occhi e capelli castani..... totalmente imperfette......... e ovviamente infuriate!!! Qualche sforbiciata qua, qualche colpo di pennarello in faccia, via i vestiti, un bel morso a quei piccoli morbidi piedini.... E poi non è finita...è qui che si mette all'opera Margaux, lei che da bambina evidentemente andava fuori ogni limite...well, ma certo, diamo anche una bella cavatina alle orecchie, rimuoviamo la boccuccia, tagliamo una mano perchè no...oh si, così va proprio bene.... Certo la mamma di Margot doveva essere più permissiva della mia, forse durante i pomeriggi era al lavoro... Grazie cara sorella americana, appena posso mi compro uno dei tuoi gioielli, a fare il paio con le mie opere che un paio di voi ricorderanno, per avervi anche contribuito: “ Autoritratto con Barbie”e “Barbie con mosche”, che malauguratamente non fu mai completato.


{La prima designer di Barbie - Ruth Handler}

E chiudo con una nota olandese.
Questi genietti della Philips Research di Eindhoven non finiscono di stupirmi...
E' stata inventata un prototipo pillola che, oltre a contenere il farmaco, avrà un microprocessore e potrà essere programmata per navigare verso una zona problematica del corpo e depositare lì, attraverso una piccola pompa interna, la medicina, trasmettendo perfino dispacci al dottore durante il viaggio.
La “ Intelligent Pill” , anche detta “iPill” si applicherà in futuro soprattutto ai ploblemi gastroenterologici.
In una parola, non varrà più la prescrizione “ Prenda due aspirine e poi mi telefoni domattina”, ma piuttosto” Prenda questa pillola che mi richiamerà domattina”.
Non è SPLENDIDO!??! Adoro le tecnologie di questo genere.
Buon febbraio a tutti!!!!!!


Maura

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Maura, mi sono di soppiatto introdotta nel vostro blog anche se non ho mai fatto parte della compagnia con appuntamento alle tre....
un amica comune mi ha detto come contattari, avrei piacere di incontrarti quandi tornerai in Italia. Se non ti spiace assaggierò attraverso il blog le tue esperienze americane.
Un caro saluto Simonetta C.

yanmaneee ha detto...

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