domenica 11 ottobre 2009

Interessi Gastronomici

Che fare in un grigio e MOLTO piovoso weekend di meta' Ottobre, quando sei temporaneamente senza Biondo Marito Olandese?

Be' si potrebbe partecipare alla Maratona locale, hmmmm, dopo averci pensato su esattamente 10........secondi, la riposta e' charamente NO, correre sotto l'acqua???? ma siamo matti? non vi ha mai detto la mamma che po vi beccate il raffreddore? be' no! le mamme olandesi sono abituate a bagnarsi, dopo tutto e' difficile andare in bici con bambini ed ombrello.......
Allora opto per un piu' consono pomeriggio asciutto & culinario, cosi decido di dedicarmi a queste due ricette che mi incuriosivano da tempo.

Le "Nonnettes" sono una specialita' di Digione, le avevo addocchiate la scorsa estate quando ci siamo soffermati a visitare la splendida localita' e da allora mi sono ripromessa di provarle.
Il loro nome deriva dalle suore (nonnes) che preparavano questi dolcetti nei conventi. La ricetta e' antica, risale al 1847, e la marmellata d'obbligo sarebbe quella all'arancia, io pero' non sono fanatica di questo tipo di marmellata - almeno nei dolci - cosi ne ho usata una di ciliege.


Notate i mie sforzi inerenti lo styling della fotografia. Recentemente sono molto ispirata da questo blog, cosi ho cercato di dare un tocco "da rivista" alla composizione - che ne dite???? Questi dolcetti sono anche l'ideale per degli squisiti regali di Natale.



Questa torta e' semplice, i semi di papavero ed il limone sono una combinazione fresca e forniscono un gusto un po' diverso. Se siete alla ricerca di una torta originale da servire "all'ora del Tea" questa potrebbe esserne la risposta.



Qui gli alberi cambiano colore e le foglie cadono, guardare la pioggia e cosa succede fuori, in giardino, gustando una fetta di torta fatta in casa, sono per me il vero "SLOW FOOD" (=cibo lento).


Ieri sera poi, Koos e la sottoscritta parteciparono ad un workshop di cucina molecolare. In Italia e' conosciuta come "Gastronomia Molecolare", Si tratta, in pratica, di una cucina impostata sui principi scientifici dello studio della materia e basata sul rispetto della struttura molecolare dell’alimento e sulla sua possibile trasformazione, senza additivi e sostanze chimiche.
Il ristorante El Bulli (Spagna) e' uno dei precursori di questa nuova frontiera, dal 2005 prova ad integrare tecnologia e nuove senzazioni di palato, il ristorante e' a perto 6 mesi l'anno (ed e' sempre al completo un anno per l'atro), negli altri 6 mesi gli chef si occupano di ricerca e sperimentazione in collaborazione con il dipartimento di ingegneria dell'Universita' di Harvard.

Anche il nostro workshop e' stato molto interessante, tenuto da uno chef olandese che si e' specializato presso l'El Bulli. Tra le tecniche viste, c'era l'uso di prodotti naturali tipo Lecite che trasforma i liquidi in aria, Sucro e Glice per mischiare grassi all'acqua. Inoltre abbiamo anche provato cinque tipi di prodotti per gelificazioni (Agar, Kappa, Iota, Gellan and Metil) che servono per raggiungere tutta una gamma di spessori per gelatine calde o fredde. Per chi volesse sperimentare questi prodotti (Linea Texturas) sono gia' in vendita. In generale devo dire che queso tipo di gastronomia e' veramente interessante dal punto di vista della combinazione molecolare, dal punto di vista del sapore, pero' non so, non mi  ha del tutto convinto.

Lo chef ci fece assaggiare la combinazione di una specie di mousse al cioccolato con croccante preparato usando nitrogeno liquido; la sostanza del croccante, dal sapore di grano, veniva immersa e immediatamente resa solida dalla elevata temperatura di raffreddamento del nitrogeno.....be' che dire, non era cattivo, ma non mi ha colpito il palato.

Io resto sempre una fan di Jamie Oliver, un giovane cuoco inglese che seguo da quando ha iniziato la sua carriera. Jamie usa i prodotti locali e della stagione, le sue ricette provengono da varie culture e si adattano bene a chi non ha molto tempo di cucinare. Se passate in libreria dateci un'occhiata!

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