domenica 18 maggio 2008

QUOTIDIANITA'

Il re della quotidianità : il minestrone

Ho letto una cosa buffa sul New Yorker di aprile 2008. Negli anni settanta l'artista canadese Rodney Graham ha fondato la banda UJ3RK5 che si pronuncia , non ridete, “You jerk” (il 5 è silenzioso). Non ho parole, a voi la traduzione!

A chi interessasse sullo stesso numero c'è anche un lunghissimo articolo sulla storia del cinema francese della New Wave e sull' amicizia fraterna, finita in odio, fra i registi Godard e Truffaut, che del movimento erano protagonisti e artefici. Storici litigi, anche un pò affascinanti,quelli che hanno coinvolto le figure del passato, i nostri forse non passeranno alla storia.. Questi sono gli articoli dell'ora mattutina, quella che passo davanti a latte, mele e granola (ovvero cereali e frutta secca in una deliziosa combinazione). Alla domenica i cereali sono sostituiti dall' Oatmeal, pappone di avena caldo che la mia metà non vuole nemmeno vedere....

In questo periodo qui in America si parla moltissimo di un libro intitolato “ A new Earth”, di Eckhart Tolle, lo stesso che ha scritto “ Il potere di Adesso”.
C'è un famossissimo talk show televisivo capitanato da Oprah Winfrey, che viene girato a Chicago in diretta ; lei è una donna di colore di mezza età che attualmente è così potente da designare il successo di chiunque vada da lei, inoltre possiede una rivista e una fondazione benefica a suo nome, dedicata al sostegno delle giovani di colore ( che da poco è finita in uno scandalo, proprio per vicende di maltrattamenti avvenute nel “collegio” che lei aveva creato). Insomma questo Tolle va da Oprah tutte le settimane e, casomai non fosse già abbastanza famoso, adesso è un vero Guru, tutti lo conoscono e lo seguono e ci sono anche gruppi di discussione di frange entusiaste del suo ultimo libro. Insomma, a voi l'input, quanto a me leggerò il libro precedente così poi ne parleremo! ( Grazie Isa).

Altra notizia, c'è stata un' immensa mostra di arte contemporanea, intitolata “Artropolis” al Merchandise Mart di Chicago, il 25-26-27 aprile 2008. Un edificio “huuuuuge”, di sconvolgente grandezza costruito accanto ad uno dei canali interni della città, è stato proprietà della famiglia Kennedy fino a poco tempo fa, ora un Kennedy ne è comunque Presidente.



La mostra non mi ha fatto venire tentazioni di acquisto ( fattore comunque significativo) ma mi ha aperto gli occhi su come la fantasia degli artisti voli ad ali aperte in questo paese...che respiro di novità rispetto a quel (poco) che ho visto ultimamente in Italia. Dai , almeno in questo, diciamolo, gli autoctoni danno il loro meglio! Vi segnalo un'opera soltanto per la sua simpatia: due omoni in carne ed ossa, con lunghe barbe, che facevano insieme una sciarpa rosa lunghissima all'uncinetto, uno da un capo e uno dall'altro. Veramente hilarious.

La città sta iniziando a regalare le sue cose migliori.
Pochi giorni fa sono andata a passeggiare a Wicker Park, i negozi per giovanissime sono moooolto carini, poi c'è questo trend delle cose fatte a mano che continua, così come la moda anni ottanta che diventa veramente divertente nell'accezione americana, soprattutto riguardo alla scelta originalissima delle fantasie dei tessuti.
Unico neo, le scarpe e le borse non le sanno proprio fare! Bisogna andare a comprare il made in Italy, che è molto amato (ed è per pochi) a north Michigan Avenue ( dove ci sono i soliti grandi nomi) oppure al mall di Oakbrook, che è fatto per le più ambiziose.
Mediamente la gente è molto lontana da tutto ciò.
Trovo infatti un'infinità di persone all'Economy Shop, una rivendita settimanale dell'usato che vende tutto per pochi dollari, o centesimi di dollaro. Vado lì a comprare vecchie cornici e scatole, che poi ridipingo, e non posso fare a meno di notare che numerose persone si servono lì per i vestiti, senza pretendere che ciò sia in qualche moldo divertente o di moda , ma solo per il buon prezzo. In genere si tratta di persone di colore, oppure ispaniche, mentre i bianchi vanno più per curiosare e divertirsi in piccoli acquisti convenienti.

Forse l'ho già detto ma Chicago non è esattamente una città in cui la comunità nera si esprime in una middle class colta e benestante. Questa è la prima cosa che ho notato venendo a vivere qui. Mi aspettavo una fusione tra queste persone che storicamente convivono, anzi, mi aspettavo che nemmeno si parlasse di comunità distinte, ma che tutti vivessero porta a porta, un medico bianco e un ingegnere nero , con i figliolini riuniti a giocare a basket nel backyard... niente di tutto ciò. I neri vivono prevalentemente nei loro quartieri e non li trovi a lavorare in ruoli che non siano piuttosto modesti: operaio o conducente della metropolitana, autista di bus, al massimo impiegato di posta.
Mi diverte vedere la carica emotiva dei giovani rapper in metropolitana. Per arrivare a casa prendiamo la mitica EL ( Elevated) che dal Loop porta a west, attraversando tristi periferie degradate che infine lasciano il posto al nostro quartiere, patinato e perfetto. La nostra El è frequentata quasi solo da neri , i bianchi usano preferibilmente l'auto. C'è una forza e una gioia in tutte le loro più piccole espressioni facciali e corporee da fare invidia. C'è una grande passione, non stupisce che le mode musicali e di costume dei giovani partano proprio da qui...queste tristerrime Kedzie, California, Laramie, Cicero, Poulasky, dove tra un vetro rotto e l'altro si balla e si canta per strada. E dove, più o meno, è nato Barak Obama.










Dove si fa la spesa da buoni espatriati italiani?
Possibilmente...da Whole Foods!!!
Il paradiso del biologico, dell'eco-friendly, del vegano, del cruel-free, del fat-free, del gluten-free, del colesterol-free, insomma questi ciccioni del midwest se non altro ci sono arrivati per moda a capire che era ora di darsi una regolata sul cibo, così per fortuna c'è un posto più che soddisfacente per comprare ottimi cibi, tra cui:
- formaggi italiani e francesi pregiatissimi, nonchè gli ottimi formaggi degli Amish del vicino Michigan.
- vini originali italiani, francesi, californiani .Carissimi ovviamente.
-il parmigiano reggiano originale (ibidem)
-il caffè Illy (ibidem)
-la ricotta fresca
-il pane toscano
-l'olio extra vergine ligure
-i cosmetici di migliore qualità

Quando il senso di colpa dovuto allo scontrino richiama all'ordine, si può sempre fare rotta da “Caputo's” on Harlem Avenue.





Lo shopping non dà certo la stessa gioia ma si può essere felici di trovare un ottimo prosciutto
crudo di Parma e mozzarelle fresche a prezzi ragionevoli...e poi, in caso di nostalgia, ci sono alcune marche note di pasta o di sughi che fanno sentire più a casa. Qel che qui si chiama “confort food” è in genere un brodino di pollo cremoso ed un buon sandwich da gustare al calduccio quando fuori fa freddo..per noi dei fusilli De Cecco con le medesime intemperie vanno benissimo!
Mi ricorda un pò quel che diceva Anna sulle “Campagnole” del Mulino Bianco.
Questo supermercato ha circa cinquant'anni, è molto frequentato, ci trovo spesso anziane immigrate che richiedono di parlare nella loro lingua e vogliono riconoscere le loro marche e quindi i commessi parlano tranquillamente italiano , come anche spagnolo e polacco.
Se ti sbagli di scaffale ti ritrovi farina, burro, marmellata polacchi...non ho ancora sperimentato in cosa siano diversi...humm
Comunque se i cibi vi appassionano consiglio un recente libro divulgativo sulle origini della cultura gastronomica italiana...scritto da un inglese però...
“Delizia, the epic history of the Italians and their food” di John Dickie.E' carino quando parla, appunto, dell'origine del nostro popolare brand “Mulino Bianco”.


La vita quotidiana comincia a fornirmi molti spunti...che io stia inesorabilmente invecchiando?La stessa domanda devono essersela posta le nostre amiche di Sex and the City. Tra poco uscirà il film, sarò tra i primi in fila al cinema. Per il momento mi congedo con una notizia frivola e sconvolgente. Ho scoperto sul New York Times che i testi delle puntate televisive li ha scritti




Michael P. King.
Maschio e gay, con una fervida immaginazione riguardo alle storie delle donne L'avreste mai detto?

Alla prossima

Maura





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