giovedì 28 febbraio 2008

Qualcosa di diverso.....


Oggi vi vorrei far vedere il progetto di Studio Lo, un duo di designers francesi.
Le scarpe chiamate Pod sono stampate su feltro con la tecnica della tagliatura ad acqua, i pezzi della scarpa vengono incisi e sono cosi pronti per l'assemblaggio.
I designer hannno usato il principio dello "share-cut".
Carine non vi pare!

Se avete altre curiosita' nel settore del Design vi invito a visitare il mio Design Blog Idee

mercoledì 27 febbraio 2008

Nonnettes di Digione


Il sole e l'arietta primaverile mi hanno fatto venire voglia di provare questi dolcini francesi per l'ora del te' (o per quando avete un momento di depressione!)
La ricettina sembra semplice, vado a sperimentare.......

farina 275g
zucchero 125g
miele 200g
acqua 200g
burro 75g
lievito per dolci 2 bustine
acqua di fiori di arancio 1 cucchiaio
cannella mezzo cucchiaino
spezie per pan di spezie 1 cucchiaino (oppure cannella, garofalo, zenzero e noce moscato macinati in proporzini uguali)
marmellata di arance
In un pentolino, far scaldare l’acqua insieme al miele, lo zucchero, il burro e l’acqua di fior d’arancio. Portare quasi a ebollizionse, spegnere e aggiungere la farina, il lievito e le spezie setacciate. Mescolare bene, con una frusta, fino a ottenere un composto omogeneo e lasciare intiepidire. Versare poi questo impasto in una teglia da muffin, riempendo ogni muffin à metà. Aggiungere sopre l’impasto un cucchiaino di marmellata (dopo cottura la ritroverete al centro dei dolcetti) e infornare a 210° per una ventina di minuti.
Le nonnettes sono migliori se consumate l’endomani, volendo si possono glassare con dello zucchero a velo diluito con pochissima acqua (per me così sarebbero risultate troppo dolce quindi mi sono astenuta).

martedì 26 febbraio 2008

La famosa Piazza



Grazie ancora per la bella foto mandata dalle Gemelle Semino!!

lunedì 25 febbraio 2008

Edward Hopper all'Art Institute of Chicago

{”Sun in an empty room”, 1963}

Bella frase: I'm after ME

L'ha scritta Hopper, ormai ottantenne, davanti al suo ultimo quadro*, in cui aveva raffigurato quello che era stato il tema principale della sua esistenza pittorica : la luce.

Dico esistenza pittorica e associo esistenza , credo sia stato un artista che ha vissuto ogni sua scelta in funzione del dipingere . Le sue case sono state altrettanti cavalletti.
Dalle sue finestre di New York nell' ancora non “trendy” Greenwich Village, ha spiato i segreti delle case vicine. Dal suo luogo di villeggiatura nel Gloucester , in Massachusetts, ha ritratto le case del circondario . Dalle finestre della casa di Cape Cod, in New England, ha catturato paesaggi e fari...ma la cosa che più mi ha affascinato è la storia della sua auto....Mi servirà un'introduzione per questo..
Dunque, il nostro pittore non ha avuto subitanea fortuna, anzi. La data chiave della sua vita è 1923 e propongo a voi tutti di prenderla come numero propiziatorio e benefico soprattutto se vi aggirate intorno ai 40 e vi chiedete se avete fatto nella vostra vita professionale tutto ciò che volevate, potevate, e, domanda ancor più annosa, se siete attrezzati a sopportare il tanto agognato “ career shifting” che dovrebbe riformare la seconda parte della vostra esistenza!
Se siete in clima di riflessioni e cambiamenti ricordate che Hopper ha venduto il suo primo quadro a 41 anni, nel 1923 appunto!...Prima non trovava un cane a cui interessasero le sue tele e ciò nonostante, fervido spirito, si è barcamenato a sopravvivere (insegnando) e ha continuato a dipingere. Finchè ha venduto il primo quadro e poi via tutti gli altri e da lì in poi è iniziata la sua fortuna.Non so se prima o immediatamente dopo ha trovato anche moglie (un po' racchia ma pazienza, sono stati insieme tutta la vita.
Per festeggiare la vendita, dato che non era un tipo che si monta la testa, si è comprato una sedane usata e ne ha fatto il suo STUDIO AMBULANTE! L'ho trovata un'idea entusiasmante!
Vorrei anch'io usare la mia nello stesso modo!!
Forse lo farò..da qui a poco girerò per l'Illinois in cerca di soggetti, avrò un camice, un plaid e, sui sedili macchiati, un bel pianale di legno per tenere pennelli colori e trementina a portata di mano! Porterò il gatto insieme a me sul sedile di dietro!Ci divertiremo un sacco nel rumentoso e creativo ambiente dell'auto!! Ascolteremo Alanis Morrisette a tutto volume e, mentre sbrodeleremo copiosamente il caffè tutto intorno, cercheremo di dimenticare che l'auto ha gli interni beige chiari, è nuova di pacca e soprattutto non è nostra ma della Ditta!
Anch'io uscirò sera e mattina, quando le ombre sono più lunghe e i contrasti di luce più forti. Questo uscire con il clima anche inclemente mi ricorda molto Monet...ma, ad essere sincera, mi ricorda pochissimo me stessa!
Ora che ci penso si può intuire che molti dipinti di Hopper siano per lo meno abbozzati dalla macchina...che sciocchi a non notarlo prima..non poteva starsene tutto solo su un marciapiede di notte per dipingere “Nighhawks”!Poi timido com'era...

Un'altra cosa. Hopper è stato in Europa a Parigi... giusto per farsi un'idea del mondo dell'arte e studiare gli impressonisti, ma, sorprendentemente, se ne è tornato a casa e non ci è mai voluto più ritornare.
I soggetti che aveva in mente erano la quintessenza stessa degli Stati Uniti di quel periodo, visti con l'occhio lungimirante di chi legge la bellezza anche dove gli altri vedono sono una realtà triste e financo squallida.
Questo è stato il suo genio e la sua fortuna, poiché è proprio l'originalità dei suoi soggetti che ha fatto di lui un grande ; mai avrebbe potuto avere quel suo particolarissimo sguardo alla realtà se anche solo una goccia di romanticismo o spirito emulativo dell' estetica europea fossero filtrati nella sua mente.
Bene ha fatto a tornarsene a casa!
Un quadro emblematico in questo senso è “New York Movie” dipinto nel'ombra di un cinema e (de)centrato sulla figura femminile della maschera.
Si la maschera, voglio dire la signorina che accompagna la gente a sedere. Insomma a chi viene in mente di dedicare un quadro ad un cinema e ad una maschera che pensa ai fatti suoi in un angolo? Seconda domanda :visto chedentro al cinema con la macchina non ci poteva entrare come avrà fatto quella volta ?

Seriamente, questo è uno dei tanti suoi quadri che provano che si possono investire molta energia e tempo su soggetti che per la maggior parte di noi è difficile notare come “degni” di essere dipinti.
In più è uno dei dipinti che celebra lo spirito taciturno e intimista del pittore.Sempre vi sono pochissime persone o nessuna . Se vi è spazio non vi è persona, e dove è persona spesso è moderato lo spazio.
Figure sole o edifici soli, strade e paesaggi soli..come diceva lui, il lieve conforto della solitudine.
Famosa la ragazza con la cloche sola a un tavolo, nel quadro del 1927 intitolato “Automat”.
Trovata geniale, ritrarre i primi fast food americani che si chiamavano appunto “Automat”.
Beh, la ragazza tutta sola era un po' idealizzata, in quei posti così economici e veloci ci andava un sacco di gente ( un successone già all'epoca...), insomma, in realtà non erano luoghi molto solitari
Per finire mi rivolgo a un'amica che ritiene che il colore verde non esista...
esiste esiste!!! esiste!!! Nei cieli, nelle sue tende ferme, nella campagna americana ... giuro, in Hopper esiste!
Saluti a tutti

Maura

Prima di dimenticarlo:
Chi è fondamentalmente convinto che ci sia una sostanziale problema di comunicazione fra i due sessi potrà trovare appoggio alla sua tesi in molte delle sue opere.Altresì chi intavede il lato creativo dello stare in coppia mantenendosi interiormente vivi e indipendenti, e chi fantastica l'unisono spirituale potrà leggerlo...poichè a tutte e tre le interpretazioni insieme si possono prestare i dipinti di Hopper

sabato 23 febbraio 2008

mercoledì 20 febbraio 2008

Madrid





{Plaza Mayor}




{specialita' di Madrid}








{Tablao de Flamenco Chinitas}










{Madrid by night, Gran Via}

Note di viaggio: Madrid
Alla ricerca di un po' di sole e di qualche grado sopra lo zero, Koos e la sottoscritta sono sbarcati in quel di Madrid durante il weekend di San Valentino.

Il nostro albergo si trovava sulla super centrale e trafficatissima Gran Via, una strada tipo Via XX, con negozi, ristoranti e teatri, sembra che gli spagnoli amino i musicals, ho contato 6 teatri nel raggio di 1km.

Il bel tempo e la temperatura decisamente primaverile hanno fatto si che ci potessimo godere la zona medioevale della citta', Plaza Mayor, con viuzze colorate da negozi di artigiani locali, qui vengono ancora fatte a mano le famose "espadrillas", poi molti lavori in corda e tessuti varii.
Gli stessi vestiti e mantelli dei toreri si possono trovare girovagando fra queste viuzze, e cosi per i vestiti da flamenco e relative scarpe e scialli.

Dato il bel tempo abbiamo tralasciato le visite ai musei varii - sara' per un'altra volta - e dopo la zona antica ed il Palazzo Reale, abbiamo paseggiato per il quartiere Salamanca, dove is soliti super famosi e costosissimi fashion Designers che tutti gia' conosciamo hanno un glam showroom.

Qui un po' di preparazione si e' dimostrata utile, perche' se si sanno gli indirizzi, tra le strade con i negozi di Dior e Carolina Herrera si trovano anche i negozi dei giovani designers spagnoli, i quali per la primavera propongono solo colori vibranti, stampe forti e contrasti di fantasie geometriche.

E fate attenzione, una visita ai negozi di libri puo' finire con l'acquisto di un libro sulle tapas locali.......Per il sabato sera avevamo prenotato una cena con spettacolo di Flamenco, e no, non si trattava di una delle solite escursioni turistiche, ma di una piccola pubblicita' che avevamo trovato in giro e che ci ha subito intrigato, anche se in spagnolo.
La nostra intuizione si rivelo' corretta, infatti il Cafe' de Chinitas ,uno dei piu' vecchi Tablao de Flamenco in Madrid, offriva uno spettacolo intenso e appasionato in un palazzo cinquecentesco - le foto appese all'ingresso testimoniavono la visita dei Clintons e Lady D.
Dopo uno spettacolo cosi colorato mi e' subito venuta voglia di acquistare uno degli outfit a pois giganti con scialle a frange, perfortuna la notte porta consiglio e la mattina seguente realizzai che essendo alta solo 1.60m il look non mi donerebbe un gran che'!, poi qui in Olanda dovrei aspettare fino ad agosto per poter girare con uno scialle sulle spalle, conclusione.....ricondussi gli spiriti shoppettari su una gonnelina a pieghe........la sana sobrieta' genovese.
Se avete visitato Barcellona saltera' all'occhio anche a voi il fatto che Madrid offre meno esperimenti archittettonici e design. Ma i colori e sapori di Madrid non deludono, il movimento dei 3 milioni di abitanti e' un mix colorato e rumoroso come da noi in Italia, traffico intenso per le strade e vita nei bar e ristoranti per tutta la notte. Qui si apprezza il cibo semplice ed onesto, fette di prosciutto Serrano e salame Chorizo, tutto ad un tempo dilatato, chiaramente dovuto al caldo torrido estivo, infatti i negozi chiudono dalle 12.30 alle 16.30 per poi tenere aprto fino alle 20.30.

La storia della citta' e del suo popolo si trova ad ogni angolo, un popolo di conquistatori che oggi vengono a loro volta "ri-conquistati" dall'incredibile numero di emigranti latino americani che vivono e lavorano in quel di Madrid, chissa' cosa ne direbbe Cristoforo Colombo????

Definitivamente una citta' da visitare e provare
HOLA

Anna

martedì 12 febbraio 2008

Primo inverno a Chicago


La nostra cara Maurina, che come ben sapete scrive dagli USA, mi ha appena mandato delle foto di Chicago in questi giorni, mi sembrano bellissime e brrrrrr freddissime.......

Grazie Mau

Gordon Matta-Clark at Museum of Contemporary Art in Chicago



Giorni di neve a Chicago, temperature glaciali intorno ai meno quindici gradi ....l'occasione per vedere una mostra al museo di cui sopra..bello, bene organizzato e vivace, in una Chicago smagliante di luce...col lago immenso e ghiacciato alle spalle

Un artista che ha colpito per originalità sia me che Heta, la mia neo amica finlandese

Il suo modo ribelle tipicamente sessantottino di vedere con occhi libero ciò che di solito si vede con occhio convenzionale è stato per me di grande ispirazione.
Se per tutti un edificio è come è stato pensato dall'architetto che lo ha fatto, per lui era luogo in cui apportare modifiche radicali in favore di una visione fantasiosa come quella che forse solo un bambino sa avere.
Ed ecco allora che inventava e realizzava tagli profondi alla struttura, agendo a mano con sega e trapano, a formare incisioni e tagli, asportando pezzi enormi e svelando sezioni interne dell'edificio che non si erano mai viste da fuori...e in più da dentro era possibile vedere oltre i muri nuovi aspetti dell'esterno che non erano mai stati permessi.
Andava coraggiosamente occupando vecchi palazzi in disuso e nottetempo li segava...è stato più volte arrestato per questo.
Qualcuno , intuendo la sua capacità, gli ha poi offerto edifici da tagliare legalmente...uno è stato proprio il museo di Arte Contemporanea di Chicago, che aveva comprato un lotto che intendeva demolire e prima di farlo lo ha invitato, come dire, a fare prove di anatomia, che sono state documentate fotograficamente.Peccato che fosse un inverno “bittery cold”... deve aver preso un freddo orrendo, specialmente quando segava il tetto!
Un altro committente illuminato, udite dite, è stato un genovese! Gli ha offerto un edificio abbandonato del porto, di cui nulla sappiamo, tantomeno se sia mai stato visitabile...ma ho visto le foto degli anni settanta in bianco e nero, chissa dov'è, se c'è ancora....che onore, nella nostra città apparentemente chiusa, trovare un mecenate incognito e modernista.
Il nostro artista non andava a distruggere cose nuove, agiva sul vecchio in demolizionee ed era totalmente dedito alla distribuzione equa degli alloggi ai poco abbienti di New York (fra cui lui stesso medesimo) e al recupero dei quartieri “storici”, era contro la ricostruzione che ne avrebbe snaturato il carattere originale.

Un altro aspetto era quello del sogno e del gioco. Memorabile il video di lui con gli amici che salgono su alberi immensi con scalette di corda e oscillano per ore, e poi si crogiolano entro reti bianche appese ai rami, veleggiano nella nebbia.
Una volta abbiamo fatto qualcosa del genere, almeno come spirito, sul Monte Fasce...quell'atmosfera nebbiosa e creativa, condivisa tra tanti amici, non la dimenticherò mai.

Era, Gordon Matta, anche dedito alla segnalazione di problemi ambientali: aveva creato un carretto con maschere ad ossigeno per i passanti del centro di NY.
Un' altra volta , per indagare la trasformazione e il reciclo dei materiali, aveva demolito il suo amato pick -up rosso e aveva filmato la sua asportazione alla rottamazione.

E' morto presto; per avere solo trentotto anni avrebbe avuto ancora tantissimo da dire.
Un omaggio alla sua genialità, con l'affetto di una neo ammiratrice
Maura

lunedì 11 febbraio 2008

Anversa

{Emery & Cie, colori, tessuti e ceramiche}

{ mercato dei fiori e la prima mimosa}

{un turista per caso - Koos - si riposa davanti a Yohji Yamamoto super store}

{curiosita' in vetrina}
Note di viaggio: Anversa
Passeggiando tra i quartieri della vecchia Anversa si scoprono piccole gallerie d'arte e negozi di antiquariato. Se non ti lasci intimorire dalle spade, e altre stranezze all'interno si scoprono pezzi davvero unici, macchine da cucire degli anni 20', manichini, mobili retro, canocchiali e servizi da te'.
Anversa e' diventata una citta' dove la moda non e' solo business, ma arte, una visita al
Museo della Moda e' da non perdere, cosi come un giro in Rue Nationale, dove i grandi fashion designers hanno i loro showroom.
Dries Van Noten espone solo fantasie fiorate e mix di colori per la primavera 2008, Yohji Yamamoto e' minimalista con nero, rosso e forme semplici.
Tra i giovani designers cresce la fama di Ann Deumeulemeester e Annemieke Verbeke tra le catene Essentiel potrebbe diventare un concorrente di H&H e Zara.
Veronique Branquino ha studiato Moda in Anversa ed ha aperto qui il suo primo negozio.
Infine da non perdere il mercato dei fiori e la piazza del Comune, le stradine antiche del centro dove le case in stile Olandese ti portano indietro al medioevo ed agli scambi commerciali dei viaggiatori di quel tempo.




venerdì 8 febbraio 2008

Crocus


.......oggi c'e' un bel sole tiepido di Febbraio ed i primi crocus appaioni nel giardino.
Vi auguro un weekend di S O L E.
Anna

Brunch

La scorsa domenica abbiamo organizzato un piccolo Brunch con degli amici.
Tra le specialita' i famosi "pani" di Koos e le sue "relish".

martedì 5 febbraio 2008

Winter Trends


Care Amiche,
uno dei trend di questo inverno era il "cowl neck scarf":, ovvero una sciarpa/ cappuccione in lana che si puo' usare come collo/sciarpa o se fa veramente freddo si tira su come un cappuccio soffice.
Seguendo queste istruzioni se ne completa una in poche ore. Se poi si usano gli aghi grossi il lavoro scorre velocissimo, io ne vorrei iniziare una, una di queste sere, qui in Olanda fa ancora freddo e me lo posso usare fino ad aprile, ma si puo' optare anche per la versione piu' leggera in mohair per chi vive in zone Mediterranee - leggi Zena.
Non siete capaci di fare la maglia, non c'e' problema, vedi questo link dove ti insegnano passo per passo!
Un progettino per una domenica pomeriggio se piove e non sapete cosa fare!!!
Istruzioni per il Capuccio/sciarpa
Ferri numero ferro circolare
Lana filo grosso

Iniziare 60 maglie lavorando su un ferro circolare.
Unire le maglie in rotondo, iniziare con la maglia
rasata stando attenti di non torcere il filo.
Procedere con la maglia fino a raggiungere la misura desiderata
Chiudere I punti e fissare la chiusura.

sabato 2 febbraio 2008

Ricettina per il freddo






Su uno dei miei favoriti Food Blog, "Il Cavoletto di Bruxelles" ho trovato questa ricettina per l'ora del te' provatela!!!! SONO BUONI

Biscotti morbidi con avena, mela verde e anice

fiocchi di avena 280g
mele 2
farina 140g
zucchero di canna 60g
zucchero 60g
burro 50g
olio d’oliva 50g
uova 2
miele 2 cucchiai
anice 2 cucchiai
sale 1 cucchiaino
lievito per dolci 1 cucchiaino
bicarbonato mezzo cucchiaino
estratto di vaniglia mezzo cucchiaino

Grattuggiare grossolanamente mezza mela e tagliare il resto a dadini. Mescolare i fiocchi di avena, la farina, il lievito, il bicarbonato, l’anice e il sale. In un’altra ciotola, lavorare con la frusta il burro morbido con i due zuccheri. Aggiungere l’olio poi un uovo per volta e continuare di mescolare finché il composto non sia bello omogeneo. Aggiungere il miele e la vaniglia, le mele e poi tutto il composto secco. Mescolare bene. Con un cucchiaio, disporre dei mucchietti di impasto su una teglia da forno rivestita di carta da forno (non c’è bisogno di lasciare tanto spazio fra un biscotto e l’altro tanto non si allargano un granché durante la cottura), appiattirli un pochino e infornare a 180° per una decina di minuti. Lasciar raffreddare e servirli a colazione o per merenda, conservarli chiusi in una scatola.

venerdì 1 febbraio 2008

Discorsi del Venerdi


Non so se capita anche a Voi, ma a me sembra sempre di scoprire qualcosa di nuovo di venerdi!

Sara' perche' ho piu' tempo e mi perdo ad osservare persone o cose, non so.
Alle 9.00 sono in palestra, e qui oggi scopro i segreti della tipa che fa cardio vicino a me.
Lei, con il fiatone dovuto all'apparato per il crosstraining, racconta all'amica di come abbia appena incontrato un tipo nuovo, che poi proprio nuovo non e' dato che era il marito di una loro conoscente........la conversazione prosegue sulle tipe che l'uomo ha avuto, di come fossero bisognose di attenzioni e possessive, mentre lei, la mai vicina con il fiatone, no, lei e' una donna forte ed indipendente.......lo vedra' stasera e trascorreranno il fine settimana assieme, bere e ancora bere perche' qui si festeggia il Carnevale. La tipa smette improvvisamente, salta giu' dal crosstraining e lo chiama al cellulare, ma non aveva appena detto di essere una "indipendente"???

Alle 11.00 sono al supermercato qui scopro che esistono biglietti di auguri per festeggiare i compleanni dei tuoi animali????ma che e' sono nuovi o ci sono sempre stati?

Alle 12.00 sono a casa vedo uscire un tipo alto alto dal giardino della mia vicina, il tipo salta in bicicletta e lascia la porta aperta, ladro??? ah no, la mia vicina e' lesbica, e questa deve essere la sua nuova partner......ma sembrava proprio un uomo!!!

Booh!!!!